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Fair Value, ecco cosa è

Ultimamente e comunque sempre più spesso sentiamo in televisione, radio o magari abbiamo modo di leggere nei giornali del cosiddetto Fair Value. Di espressioni native anglosassoni ci stiamo arricchendo ogni giorno di più ma capita, non di rado, di imparare determinati termini senza saperne il reale significato.

Fair Value, che tradotto significa valore equo, è un termine che viene utilizzato per determinare il reale valore di un bene. Per stabilire il giusto prezzo di mercato vanno tenuti in considerazione tantissimi fattori quali l’utilità, il rischio di produzione, la possibilità di poterlo rimpiazzare e via discorrendo.

Spesso il FV è il vero reale di mercato ma capita anche che per svariati motivi questo possa essere ritenuto superiore o inferiore rispetto all’idea generale.

Il Fair Value e i suoi cenni storici

Seppur termine praticamente ‘recente’ almeno per quanto riguarda l’Unione Europea, il FV trova le proprie radici addirittura ai tempi di Aristotele. Il grande filosofo greco, discepolo di Platone, ha iniziato a parlar di valore equo nell’antica Grecia. Secondo il suo principio filosofico, infatti, un corretto scambio di beni e servizi avvenendo a un giusto prezzo non può che assicurare armonia, pace e tranquillità a qualsiasi società.

Ed effettivamente, ragionandoci su, quanto accennato da Aristotele è giustissimo: ipotizzare che un bene o comunque un servizio possa essere pagato più del dovuto non farebbe piacere. Ipso facto trovare il giusto equilibrio serve per tenere un clima sociale disteso dove le relazioni tra cittadini possano restare civili.

A coniare il termine Fair Value, però, furono gli inglesi nel diciottesimo secolo quando cercarono di trovare la giusta via di mezzo tra giustizia etica (quindi morale) e giustizia tecnica.

Il Fair Value utilizzato come base per la contabilità

E se oggi volessimo stabilire il prezzo di qualcosa i criteri da seguire sarebbero veramente tanti. Il Fair Value è divenuto ogni anno sempre più imprescindibile per qualsiasi principio contabile: questo viene ritenuto fondamento nella valutazione effettiva di un conteggio, sia in termini attivi che passivi, da poter inserire nei bilanci societari al fine di individuare il giusto valore di mercato anche come linea guida per possibili investitori che, ovviamente, proiettano il loro raggio d’azione verso il futuro.

Ovviamente, da precisare, che ogni valutazione fatta deve seguire determinati principi e regole: il tutto deve avvenire nella massima trasparenza e lealtà anche perché gli organi predisposti ai controlli sono veramente tanti. E in caso di trasgressione le sanzioni possono arrivare fino alla reclusione.