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Le due facce del gioco in Italia: boom digitale e crisi terrestre

La pandemia ha costretto una vastissima fetta di popolazione mondiale a cambiare le proprie abitudini. La vita di prima è una piccola parvenza, un ricordo, qualcosa che si spera un giorno ritornerà. Magari grazie al vaccino: i primi progressi si notano. Eppure, qualcosa è cambiato per sempre nella vita di ognuno. La vita è online.

Il boom digitale

Oggi, come da introduzione, la vita è quasi totalmente scandita dai ritmi online. Il gioco pubblico non fa eccezione, anzi: la chiusura dell’intero comparto su territorio ha scatenato un boom dell’online, mostrando le due facce contrapposte del gioco legale in Italia. I casinò online italiani hanno registrato numeri altissimi, che hanno attutito le cadute imposte dai decreti governativi. L’idea del digitale ha investito tutti gli aspetti della vita e il gioco non ha fatto eccezione.

Si è registrata una esplosione che dura ancora oggi, come testimoniano i numeri di febbraio e marzo del 2021. Il settore ha registrato una spesa netta di 142.974.334 euro, data dalla differenza tra raccolta e vincite. L’incremento, rispetto ai 78.192.455 euro spesi nel febbraio 2020, è stato addirittura dell’83%. Ottimi riscontri anche per le giocate effettuate, che sono cresciute del 200% rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2020.

Eppure, l’altra faccia della medaglia mostra dati invece preoccupanti. La chiusura del gioco su territorio ha portato ad un annullamento del settore, ad una rimozione di numerose agenzie e sale da gioco, ad una perdita di clienti affezionati. Soprattutto, ha decretato la perdita di numerosi posti di lavoro. Gli operatori si sono messi a disposizione per riaperture nel massimo rispetto dei più rigidi protocolli anti-covid, ma non hanno ricevuto risposte né dal governo Conte né da quello presieduto da Mario Draghi.

Il Comitato Tecnico-Scientifico ha bollato il rischio come medio-alto per le agenzie e le sale da gioco, in quanto non garantiscono il rispetto delle norme di contenimento. Intanto, però, il silenzio del governo rischia di prestare il fianco al dilagare della criminalità organizzata. Quest’ultima lucra sul gioco d’azzardo, sottraendo soldi allo Stato, ai lavoratori e ingrossando le proprie fila.

Una inchiesta sul gioco illegale pubblicata da Agimeg, ha rivelato dati allarmanti: una sala clandestina scoperta ogni 2-3 giorni e mille persone denunciate. Numeri che dimostrano i tantissimi effetti negativi delle chiusure che vanno avanti ormai da un anno e mezzo, con una breve interruzione tra prima e seconda ondata. Intanto, l’estate è alle porte e di riaperture – per il gioco – ancora non si parla.